Sarri si gioca tutto

Chi ha seguito questo sito Web sa che non abbiamo mai amato Maurizio Sarri che abbiamo ritenuto inadatto ad una squadra come la Juventus e purtroppo i fatti sembrano averci dato ragione, tanto più che la crisi provocata dal corona virus gli avrebbe consentito di ottenere quel tempo necessario per adattare le sue idee ai giocatori e stabilire con loro quei rapporti minimi necessari per il prosieguo della stagione. Se si tralascia un secondo il motivo per cui la sospensione è arrivata, era comunque una occasione per sistemare una stagione così sottotono che alla vigilia della partita con la Lazio si parla apertamente di esonero.

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La squadra è apparsa già da Gennaio non sopportare più il confronto con il tecnico e a febbraio, secondo quanto ci riporta Mario Sconcerti, avrebbe ricevuto rassicurazioni sul fatto che l’allenatore non sarebbe stato riconfermato per l’anno successivo. Poi è successo tutto quello che sappiamo e forse per la Juventus, che in quella fase era nettamente in difficoltà, la sospensione è stata utile o almeno ha spezzato il ritmo degli avversari. Sarri poteva certamente approfittare di quel momento per stabilire una sorta di ponte con la squadra, ripensare la maggior parte delle sue idee, se necessario adattarle alla squadra e sfruttare il tempo in più che gli era stato concesso per ricostruire il rapporto.

Invece alla ripresa la squadra è apparsa subito confusa, ha perso la Coppa Italia, ha offerto prestazioni discutibili e, non appena sembrava essere tornata un po’ in palla, ha inanellato le tre partite con Milan, Atalanta e Sassuolo che hanno definitivamente spazzato via i dubbi sulla sua salute. Confermando che era molto precaria.

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La sconfitta contro il Milan può capitare anche se perdere 4-2 da un 2-0 a favore, totale controllo della partita, in un momento in cui avevi già perso la Coppa Italia e quindi i jolly dovevi considerarli finiti; beh, è una sconfitta che può capitare ma doveva lanciare un segnale di allarme molto forte, soprattutto perchè avresti potuto chiudere il Campionato andando a +10 sulla Lazio e scoraggiare le altre. Invece non solo non si è fatto tesoro di quella esperienza ma la cosa più preoccupante – e inedita – è che la squadra non abbia reagito. Dopo aver perso SuperCoppa e Coppa Italia e aver perso malamente come non succedeva da anni a Milano, la Juventus avrebbe dovuto reagire come ha sempre fatto negli anni passati anche solo per orgoglio. La partita grave (coppe a parte) è quindi stata quella contro l’Atalanta che ci ha presi a pallonate e che abbiamo raddrizzato solo per caso.

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Nonostante questo ci si aspettava una Juventus che avrebbe reagito con il Sassuolo, era impensabile un’altra partita sottotono, qualcosa che probabilmente non è mai capitato dai tempi del pre-Conte e dei settimi posti. Invece ancora una volta viene chiesto alla squadra un moto d’orgoglio e questa reagisce male, riacciuffando ancora la partita quasi per caso dopo essere passata in vantaggio. Sconcertante e segno che c’è qualcosa di profondo che non funziona in questa squadra, nè si può trovare una scusa nella qualità dei giocatori (molto alta) o negli infortuni che hanno un po’ tutti. C’è evidentemente una frattura interna che è evidenziata dallo stesso tecnico quando parla di scelte tecniche e tattiche che i giocatori hanno preso da soli oppure quando si vedono giocatori come Buffon o Chiellini prendere iniziative molto forti, quasi da co-allenatori.

In tutto questo Sarri sembra lottare contro la squadra invece che che con la squadra. E’ evidente che spesso non gradisce quello che fa la squadra e con i cambi sembra costringerla a modificare il suo modo di giocare. Se possibile però questo la confonde ancora di più e se è positivo che la Juventus non abbia perso le ultime due partite, il Campionato non è stato riaperto – e magari compromesso – solo per caso, solo perchè gli altri hanno dei passaggi a vuoto peggiori di quelli della Juventus.

Domani la squadra manderà un messaggio

Mentre scriviamo l’Atalanta ha registrato una battuta d’arresto con il Verona. Anche se Gasperini dice che lo scudetto non è mai stato un obbiettivo, in realtà è più che chiaro che sperasse di rimanere agganciato al treno perchè tutti pensano che la Juventus possa cadere altre volte, che in fondo in questo momento non sia super-favorita con nessuno in particolare e anche partite come quelle con Udinese e Cagliari, per non parlare della Roma, possano rappresentare ostacoli che non sarà facile superare.

La Dea sperava quindi magari di poter andare a 4 punti di distanza a 4 giornate dal termine e una volta che sei lì… che fai? Non ci provi? Ovvio che si! Invece l’Atalanta si è fermata e con una vittoria della Juventus andrebbe a -9 a 4 giornate dal termine: sono tre sconfitte dei bianconeri necessarie solo per pareggiare. Troppi.

L’Inter gioca con la Roma e l’Inter di oggi non è affatto sicura di vincere quella partita, nonostante i roboanti risultati contro Spal e Brescia praticamente già retrocesse. Se non matematicamente, almeno psicologicamente. La Lazio gioca contro di te. Perdere punti in questa giornata è davvero complicato e significa non essere più sintonizzati, essere in crisi.

Ma sarà la squadra a mandare un messaggio vero domani perchè se la Juventus non vincesse nemmeno contro la Lazio significherebbe certamente che la squadra spinge per l’allontanamento del suo tecnico. Non è pensabile infatti che un parco giocatori come quello della Juventus non reagisca mentalmente in questa situazione e accetti di perdere altri punti tra l’altro contro una squadra non in buona salute. Se succederà, sarà perchè la squadra lo vuole non perchè non possa.

Sarri quindi domani si gioca tutto e gioca anche forse contro i suoi calciatori che magari preferirebbero anticipare quel cambio in panchina per giocare una Champions (che per molti è il vero obbiettivo) con un altro spirito.

Domani vedremo e sapremo.