Il primo mercato di Paratici con più ombre che luci

L’Estate 2019 sarà molto importante per Fabio Paratici. E’ infatti la prima Estate da dominus indiscusso della Juventus, la prima da otto anni (e probabilmente di più) senza la collaborazione dell’ex-amico Marotta che, a quanto si dice, è ora diventato uno dei più acerrimi nemici. La Juventus 2019/20 sarà quindi la prima squadra al 100% di Fabio Paratici e Pavel Nedved che si sono anche sbarazzati di Allegri e che hanno di fatto esonerato Sarri dalle scelte tecniche, per ammissione dello stesso tecnico juventino.

Bisognerà attendere sempre il 2 Settembre per giudicare la Juventus e già questa è una novità perchè con Marotta in sella il mercato dei bianconeri, almeno per quello che riguardava le operazioni principali, si chiudeva sempre pochi giorni dopo l’inizio della finestra dei trasferimenti. La società poneva infatti le basi con largo anticipo e finalizzava la maggior parte dei suoi colpi durante i primi giorni di trattative, mettendosi poi in attesa di qualche “occasione”, come la definiva Marotta.

Con Marotta in sella il mercato dei bianconeri si chiudeva sempre pochi giorni dopo l’inizio della finestra dei trasferimenti.

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Con Paratici la prima novità è che non è andata così. Al 4 Agosto la Juventus ha si chiuso operazioni importanti (Ramsey, Rabiot, il ritorno di Buffon, le cessioni di Spinazzola e Kean) ma non è sbagliato dire che sembra che manchi molto per definire davvero la squadra. Ci sono almeno 6-7-8 giocatori, e giocatori importanti come Dybala, che non sono sicuri di rimanere a Torino. Sette o otto giocatori sono una squadra intera che potrebbe cambiare aria o rivoluzionare le aspettative di Sarri. E’ troppo, sono troppe pedine ancora in bilico, cosa che costringe l’allenatore a non sapere a tre settimane dall’inizio del Campionato quali siano davvero i giocatori su cui puntare, quali schemi progettare nè come giocare.

Non sono comprimari, sono giocatori importanti. Non è la stessa cosa se ci sarà Dybala o meno, o Higuain, o se arriverà Lukaku o meno e non mancano nemmeno i primi bocciati come Rabiot, preso per fare la mezzala o almeno il trequartista e che Sarri vede già come alternativa a Pjanic in regia, bocciandolo quindi negli altri ruoli ed aprendo una piccola crisi. Non sarà certo possibile mandare Pjanic in panchina per fare giocare Rabiot…

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A dirla tutta il mercato di Paratici sembra fondamentalmente improvvisato, una cosa che spaventa e non poco e che rappresenta una importante differenza con l’era Marotta dove tutto era sostanzialmente programmato con largo anticipo e ci si lasciava poche e piccole porte aperte per qualche colpo finale, spesso tra l’altro non all’altezza delle ambizioni.

Non mancano nemmeno i primi bocciati come Rabiot, preso per fare la mezzala o almeno il trequartista ma che Sarri vede già solo come alternativa a Pjanic in regia.

Non si capisce quale sia l’idea di squadra che Paratici sta ricercando, come dovrebbe giocare la Juventus, le trattative sembrano organizzate per caso e senza la necessaria programmazione e spesso sembrano avere sbocchi indesiderati. Se devi vendere Cancelo, ad esempio, non è la stessa cosa se prendi un giocatore di pari valore qualitativo o se alla fine sei costretto ad accettare Danilo o, peggio, giocatori di categoria inferiore come Darmian o Hysaj. Lukaku è un ottimo giocatore che però fino a 10gg fa era dell’Inter: non è certo una trattativa programmata ma un inserimento in una situazione che non si è chiusa, tra l’altro con un altro giocatore – Dybala – che non vorrebbe partire perchè fino a 15gg fa gli hai garantito che sarebbe rimasto e con il quale hai anche progettato campagne sponsor in Asia, un mercato fondamentale per la tua crescita.

Tra l’altro, dopo aver allontanato Allegri, Paratici e Nedved avevano assicurato che la squadra “è competitiva e necessita solo di pochi ritocchi” e invece meno di due mesi dopo ci ritroviamo in balia di una girandola di cessioni e acquisti, una situazione in cui nessuno (ad esclusione di Ronaldo) sembra non essere sul mercato. Cambiare 7-8-9 giocatori non è esattamente quello che si dice “pochi ritocchi” e la sensazione che anche qui Paratici e Nedved abbiano sottovalutato la valutazione di Allegri che aveva già segnalato che la squadra avrebbe avuto bisogno di una profonda rivoluzione. Non essendoci preparati a questa eventualità, sembra che ci siamo ritrovati a dover imbastire complicate triangolazioni per aumentare la qualità media dei giocatori e che siano stati incontrati ostacoli importanti. Forse abbiamo creduto che “essere la Juventus di Ronaldo” avrebbe reso tutto più semplice e ci siamo dovuti confrontare con la realtà dei fatti e cioè che esistono ancora squadre più ricche e più importanti di noi.

Ed iniziano a suonare sinistre le parole di Agnelli che durante la conferenza stampa di addio ad Allegri aveva voluto sottolineare come chi si prendesse le responsabilità non doveva poi fallire o ne avrebbe pagato le conseguenze. Andrea Agnelli forse aveva visto lungo.

Iniziano a suonare sinistre le parole di Agnelli che aveva voluto sottolineare come chi si prendesse le responsabilità non doveva poi fallire o ne avrebbe pagato le conseguenze.

Rimangono ora circa 20gg di mercato per consegnare, in fortissimo ritardo, una squadra fortissima ad un allenatore che però avrà bisogno di altro tempo per assemblarla e insegnarle cosa vuole e che non ha dimostrato di saperlo fare in modo indolore. E’ un rischio davvero molto elevato.

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