Calciomercato 2023 difficile: ad oggi la Juventus non è più forte di quella del 2022

Sapevamo che il calciomercato di questo 2023, almeno in Estate, sarebbe stato difficile ma in questo momento tante stelle non si sono incrociate e la situazione a pochi giorni dall’inizio del Campionato è complessa. E’ vero che la finestra per i trasferimenti chiuderà a fine mese e le prime partite servono a capire meglio cosa non vada ma la Juventus non aveva bisogno di capirlo, aveva bisogno di risolverlo.

Tanti giocatori nella nazione sbagliata

I bianconeri avevano ed hanno un patrimonio di giocatori giovani che nessuno ha in Italia e pochi hanno in Europa. Si parla tanto dei ragazzi della Juventus, dei vari Fagioli, Miretti, Iling-Junior per non citare Gatti ma la sensazione è che siamo nel paese sbagliato. Le squadre in Italia sono in grandi difficoltà economiche, schiacciate anche dall’incertezza sui diritti TV, ma addirittura terrorizzate dalle ultime cause che l’improvvida FIGC ha scatenato contro la Juventus per penalizzarla senza considerare le conseguenze per tutto il movimento.

Il mercato è povero ma è bloccato ancora di più dalla paura che operazioni come scambi e plusvalenze possano complicare la situazione. Non tutte le società sono la Juventus e non tutte riuscirebbero a resistere come hanno resistito i bianconeri. Paradossalmente questo complica la situazione anche per i torinesi perché i tanti giovani con cui si pensava di realizzare molti soldi sono invece bloccati. Solo richieste di prestito come ha fatto la Fiorentina o come ha fatto la Lazio con Pellegrini e Rovella. Monetizzare i tanti giocatori della NextGen diventa quindi molto difficile e l’idea di creare un tesoretto da spendere su giocatori più pronti non si è materializzata. Come sappiamo poi i giovani italiani non gradiscono tantissimo andare all’estero, dove ci sarebbero soldi veri. Tutto bloccato, quindi.

La necessità di sfoltire

Alcuni dei giovani talenti della Juventus potrebbero essere mantenuti in rosa ma noi abbiamo decisamente troppi giocatori che sono essenzialmente una scommessa e la scorsa stagione si è visto che riempire la squadra di ragazzini non ha portato vantaggi. Purtroppo la società non può avere in rosa 50 giocatori e se non escono un po’ di giocatori, preferibilmente monetizzando i giovani ma non è detto che sia solo questo, fare acquisti diventa difficile. Non è nemmeno un problema di soldi in sé, nonostante si voglia ovviamente riportare in equilibrio i conti, ma è un problema prima di tutto di numero. Non si può pensare ovviamente di mandare giocatori come Miretti o Yildiz a giocare di nuovo in NextGen e non si può neanche pensare di pagare tutti gli stipendi di questi giocatori.

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Diventa quindi difficile fare nuovi acquisti in queste condizioni e non a caso la società sta stringendo accordi che sembrano a volte avere poco senso o essere penalizzanti come quello relativo a Pellegrini e Rovella, ceduti alla Lazio per una cifra che probabilmente poteva portare nelle casse della Juventus almeno una decina di milioni in più. Qui si tratta però non di dover racimolare soldi, che ovviamente non fanno mai male, ma soprattutto la necessità di sfoltire la rosa per fare posto a nuovi giocatori.

Squadra non completa, non più forte

Ad oggi però questo sta portando ad un progetto di squadra non completo, tutto sommato quello che era successo la scorsa stagione quando si è cercato di prestare tutti gli esuberi, in fretta e furia e senza un vero vantaggio a livello di completezza della rosa.

Lukaku, per esempio, che servirebbe come il pane è invece bloccato non solo da Vlahovic o da Chiesa quanto da i molti giovani che non si riesce a vendere. Manca certamente un centrocampista con una presenza e fisicità maggiori di quelle che avevano potuto garantire Miretti, Fagioli o Locatelli la scorsa stagione, che si possa affiancare a Pogba e Rabiot. Si è cercato di arrivare a Kessie, poi sedotto dai soldi arabi, e ora si pensa a Thuram, a Diarra etc. A nostro parere però il limite rimane sempre quello di far uscire altri giocatori per fare spazio. Allo stato attuale la squadra non è completa ed ha molte incognite, in modo non diverso da quanto successo 12 mesi fa.

Molti sembrano convinti che questa volta andrà in modo diverso ma le possibilità che sia così sono basse.

Fondamentale un attaccante

L’acquisto più importante sarebbe quello di Lukaku. Anche il pre-campionato ha dimostrato che la Juventus ha un problema strutturale in attacco con Chiesa e Vlahovic che sono stati sopravvalutati e anche nel preludio alla nuova stagione non hanno brillato.

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La priorità è quindi quella di risolvere il problema in attacco e portare ad Allegri un giocatore che possa garantire almeno 15-20 goal. Nonostante siano sul mercato da mesi, nessuno ha davvero pensato a Vlahovic e Chiesa e quindi bisognerà iniziare a discutere della possibilità di rinunciare a Kean o persino a Milik se servisse. Non possiamo inventarci compratori che non ci sono per i primi due e sarebbe importante fare spazio per poter magari inserire Lukaku a fine mercato, magari con un prestito con obbligo di riscatto.

La chiusura della finestra dei trasferimenti si avvicina ed anche il belga potrebbe iniziare a pensare che forse sarebbe meglio cercare altro. Per il centrocampo si è parlato anche di Samardzic, ora che è sfumata la trattativa con l’Inter, ma onestamente aggiungere un altro giovanissimo che ha una limitata esperienza potrebbe non essere una grande idea.

E’ forse stato un peccato perdere uno come Renato Sanches, comunque un giocatore che ha calcato campi importanti e che si è accasato alla Roma.

Allo stato attuale, e con la variabile Pogba che può spostare di molto gli equilibri se tornasse il vero Pogba, la Juventus non è più forte di quella vista la scorsa stagione. Troppe incognite e troppe scommesse. Urge un attaccante importante e almeno un centrocampista che, se arrivasse Lukaku, potrebbe anche essere un centrocampista giovane.

Berardi? Un buon giocatore ma se dicessimo che sposta gli equilibri mentiremmo. Può dare più fisicità di Chiesa? Si e non sarebbe nemmeno una cosa malvagia ma non è un giocatore che ti cambia la stagione e non a caso non si è spostato dal Sassuolo fino ai 29 anni.