Marotta e la Juventus si separano: “Mancata sintonia con Agnelli”

La bomba arriva subito dopo la convincente partita con il Napoli: Giuseppe Marotta si presenta ai microfoni di Sky per annunciare che non sarà più nel CdA della Juventus e, quindi, non ne sarà più l’AD. Ci vuole poco a capire che lascerà presto anche la società, sebbene formalmente gli venga assegnato il ruolo di direttore generale dell’area Sport. Chiariamo subito una cosa: chiunque tra le società italiane e straniere ieri sera, non appena appresa la notizia, non abbia chiamato Marotta e fissato un appuntamento è un pazzo, un dannato pazzo, soprattutto se si parla di società italiane. Marotta è certamente il dirigente italiano più importante e più bravo, una delle componenti (insieme con Paratici, sua scoperta, e Agnelli) della ricostruzione più importante della storia del Calcio in Italia. Marotta è stato fino a ieri l’AD che ha portato al dominio più esteso di una società – sebbene già forte ma in difficoltà quando ne ha preso le redini – nella storia del Calcio in Italia ed è il co-autore di un periodo fantastico di grandi risultati anche in Europa. Se oggi una delle squadre inseguitrici della Juventus non sta provando a chiamare Marotta senza sosta, significa che non capisce nulla di Calcio nè vuole crescere. Marotta “sul mercato” è una notizia da prima pagina.

Detto questo, l’AD bianconero (ormai quasi ex) ha fatto chiaramente capire, anche con un po’ di commozione, che la decisione di lasciare la società non sia sua ma della proprietà. “Licenziato” direbbe qualcuno ma questo termine non è corretto in primis per il ruolo di primo piano che il dirigente ha svolto e svolge ancora nella società Juventus. Del resto, lo stesso Marotta con eleganza ha parlato di politica di rinnovamento che lui condivide anche se ovviamente non è così.

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Sono poi trapelate voci di una sostanziale divergenza di vedute tra Marotta e la proprietà e cioè Andrea Agnelli, divergenze che andrebbero avanti da circa un anno e che oggi hanno portato all’uscita dell’AD dalla società in un momento in cui certamente questa cosa non era opportuna. Qualcuno ha scritto che la molla che ha fatto scattare tutto fosse l’acquisto di Cristiano Ronaldo, operazione non gradita da Marotta, ma sembra strano che se fosse così l’uscita dell’AD sia stata rimandata a fine Settembre invece che scattare a Luglio (prima della stagione) o essere rimandata a Maggio, cioè dopo la fine della stagione. Se le strade di Marotta e della Juventus si sono separate a stagione in corso c’è stato evidentemente qualcosa che ha impedito una uscita meno indolore, a fine stagione, come lo stile Juventus avrebbe suggerito.

E’ accaduto qualcosa, qualcosa di così importante che ha suggerito alla proprietà di cambiare subito. Cosa sia non possiamo saperlo ma difficilmente si tratta di Ronaldo o del solo Ronaldo. Qualche settimana fa Agnelli era stato abbastanza chiaro riguardo agli obiettivi a medio termine della società, spingendosi addirittura a pronosticare una Juventus come società di Calcio più importante del mondo entro due anni. L’impressione è che l’arrivo di Cristiano Ronaldo – secondo molti con la regia di Paratici – abbia avviato un effetto dominio di crescita di importanza della società che forse ha sorpreso anche la proprietà. Si ha infatti l’impressione che la Juventus sia in fermento, che sia stata quasi sorpresa dal fervore che ha portato il portoghese e che si stia muovendo su tantissimi fronti soprattutto per massimizzare i ricavi della visibilità garantita dal campione lusitano. Agnelli è stato anche altrettanto chiaro sugli acquisti: vuole altri grandi giocatori, vuole il prossimo Cristiano Ronaldo ma di 25 anni e non di 33 e non è forse un caso che si parli con una certa insistenza di Pogba e Morata, oltre che di tanti altri.

E’ possibile che questa strategia possa finire per mettere pressione sulle casse della società e che questo non sia stato visto di buon occhio da una persona notoriamente prudente come Marotta, noto soprattutto per i suoi affari ? E’ una possibilità, così come sia anche una possibilità che Agnelli pensi che la nuova dimensione internazionale della società richieda un manager con la stessa dimensione, una persona in grado di tenere testa a personaggi come Mendes e Raiola che volteggiano nello spazio aereo della Juventus e che spesso sono più forti dei vari presidenti ed AD. Marotta forse, pur essendo un grandissimo manager, non ha ancora questa dimensione o forse non vorrebbe mettere troppa pressione finanziaria sulla società mentre il piano di Agnelli sembra soprattutto molto… costoso!

A parziale giustificazione di un progetto come quello ci sarebbe il comportamento tenuto dalla UEFA nei confronti del Milan. L’organo di governo del Calcio europeo ha pilotato l’esclusione di Li, un personaggio sicuramente ambiguo e sicuramente senza i fondi necessari per il rilancio del Milan, favorendo l’ingresso del fondo Elliot e forse segnalando che intende fare sconti o usare occhi di riguardo verso i club storici se questi siano gestiti da proprietà finanziariamente solide. Questo potrebbe essere stato letto da Agnelli come un segnale ad andare avanti, ad osare di più, una posizione che forse non condivideva con Marotta che invece preferiva non forzare troppo la mano.

Sia come sia, da ieri sul mercato c’è il più grande dirigente italiano ed uno dei più importanti a livello europeo. Noi consigliamo di fare la ricarica al cellulare ed iniziare a chiamare con una certa insistenza.

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5 anni fa

[…] è già parlato dell’impressione che l’addio di Marotta ha suscitato in chi scrive e delle possibili cause ma certo per […]