La Juventus piega la Lazio 2-0

Serie A 2018

Juventus Football Club
Società Sportiva Lazio
2 - 0
Final Score
Allianz Stadium

Allegri aveva definito Juventus – Lazio come il primo scontro diretto, ricordando come la squadra capitolina fosse uscita vincitrice dallo Stadium nella scorsa stagione, sebbene con il vantaggio di quel rigore sbagliato da Dybala al 90°. Giocare con i biancocelesti è sempre difficile perchè Inzaghi li schiera quasi sempre con un 3-5-2 (o 3-5-1-1) che alla fine è in realtà un 3-6-1 o addirittura un 3-7-0 in fase difensiva. Il centrocampo è sempre quindi molto intasato e prenderne il controllo non è affatto facile. Spesso invece i tanti centrocampisti della Lazio riescono ad impedire alla Juventus un gioco fluido e costringono a giocare la palla soprattutto tra i difensori. Questo almeno finchè reggono fisicamente il pressing continuo su tutti i giocatori avversari.

Di solito la squadra di Inzaghi regge questo ritmo 20-25 minuti poi cala e questa partita non ha fatto eccezione. I biancocelesti sono fisici, rocciosi, quindi ti mettono in difficoltà quando riescono a giocare al loro ritmo. E’ difficile giocare bene a centrocampo con loro quindi dovresti essere bravo a tenere bassa la loro difesa per non farli rimanere troppo corti e cercare gli uno-contro-uno cercando di non dare spazio alle loro ripartenze, soprattutto quelle di Immobile o di Milinkovic-Savic che di solito riesce, con la sua fisicità, a spaccare il centrocampo e accelerare per mettere in condizione di creare anche per loro dei casi di uno-contro-uno.

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La Juventus ha giocato bene, dimostrando di tenere con la sua grande fisicità e con un Matuidi in forma strepitosa ma si poteva fare meglio. A centrocampo la palla scorre troppo lentamente, Pjanic e Bonucci spesso la tengono troppo e se è meglio che Bonucci non rischi, Pjanic invece deve provare a velocizzare il gioco invece che rallentarlo. Il bosniaco ha sbagliato un paio di appoggi ed ha smesso di cercare di incidere velocizzando il gioco ed è tornato invece ad amministrare la palla. Troppo poco per uno come lui che deve riuscire a giocare di prima e pensare di rischiare giocate più incisive. Pjanic insomma deve giocare a 20-30 metri e non può sempre giocare a 5-10 metri e magari con le spalle alla porta avversaria e senza quindi la possibilità di osservare gli smarcamenti dei suoi compagni. Deve rischiare facendo passare la palla tra due avversari, mettendola tra le linee o lanciando per assecondare la corsa dei tanti giocatori di velocità (e pensiero!) superiore che la Juventus ha. Non solo Ronaldo ma anche Cancelo, Cuadrado, Douglas Costa e Emre Can (come minimo).

Bonucci deve rischiare poco ma se anche Pjanic si limita ad amministrare la palla e scambiarla con Chiellini e Bonucci o con qualche esterno nelle vicinanze, il nostro gioco è troppo lento e non riusciamo mai ad innescare la velocità dei vari Ronaldo, Douglas Costa etc. Inoltre, quando le squadre avversarie sono molto chiuse come successo con il Chievo e come successo anche ieri, bisogna cambiare versante molto velocemente per far correre e stancare le loro linee e riuscire ad aprire una breccia. Se invece la palla scivola da un lato all’altro troppo lentamente, gli avversari possono riposizionarsi con calma e stancarli per aprirli diventa di molto più difficile. Anche in questo Pjanic deve fare meglio, essendo lui al centro della linea che di solito porta al cambio gioco.

Certo, non è stato aiutato da un disastroso Alex Sandro (peggiore in campo) ma quando abbiamo potuto innescare la velocità dei nostri giocatori unici, ad esempio quando Allegri ha ricreato la catena Cancelo – Douglas Costa sulla destra, la Lazio è stata in balia dei bianconeri che riuscivano con la qualità degli scambi o con le invenzioni dei singoli a uscire dal pressing e presentarsi in area con irrisoria facilità.

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Bene per una 30ina di minuti Bernardeschi, che sta davvero diventando un giocatore di qualità internazionale ma che poi dopo i primi 30 minuti è uscito un po’ dalla partita. Migliore in campo un grandissimo Matuidi, sempre pronto a rispondere presente quando Ronaldo ha cercato di chiamare il pressing sulla difesa avversaria, quasi mai seguito però dagli altri. Il pressing alto non è ancora nelle nostre corde ed invece dovremmo usarlo di più.

Bene Mandzukic che però, come detto, spesso non ha seguito Ronaldo nell’accenno di pressing ma che ha fatto il gioco che consentisse al portoghese di toccare e giocare più palloni e si è anche alternato con lui uscendo dall’area per attirare fuori la difesa avversaria e togliere i punti di riferimento. A centrocampo buona partita di Khedira che sembra già vicino alla forma Champions e si è fatto vedere sia in attacco (suo un tiro sul palo) che in recuperi difensivi molto profondi. Ottimo Cancelo che rappresenta davvero l’arma in più sulla destra quest’anno. Spesso giocava più alto di Khedira lasciando il tedesco a coprire lo spazio del terzino ed è diventato devastante quando ha potuto duettare con Douglas Costa. Non a caso da un suo cross è arrivato il secondo goal.

Bene anche i centrali anche se hanno concesso una palla goal a Parolo da calcio di punizione: poteva essere letale e invece ci è andata bene. Bene anche Emre Can che ha dimostrato di saper combinare in velocità essendo abituato ad un altro ritmo in Premier League anche se l’ammonizione nel finale probabilmente poteva essere risparmiata.

Complessivamente una ottima prova, considerando che la forma fisica migliore deve ancora arrivare e che molti dei giocatori innestati in fondo sono nuovi e l’intesa deve essere ancora trovata. Importante che dalla panchina possano entrare assoluti campioni come Douglas Costa o Dybala o Can perchè si può davvero pensare ad un partita giocata in 14 di pari livello.

Migliore in campo

#
14
Nome
Blaise Matuidi
Nazionalità
fraFrancia
Posizione
Centrocampista
Height
180cm
Weight
75Kg
Squadra corrente
Juventus
Squadre passate
Paris Saint Germain
Campionati
International Champions Cup, Serie A, UEFA Champions League
Stagioni
2017, 2018
Compleanno
Aprile 9, 1987
Anni
37

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