I 3 errori dell’Inter nell’affare Modric

La Juventus ha sicuramente guadagnato le copertine di tutto il mondo con l’affare Cristiano Ronaldo ma negli ultimi giorni di mercato si è fatto rovente anche il caso Modric, il centrocampista del Real Madrid che l’Inter ha cercato di acquistare e che, pare, avesse espresso gradimento per il trasferimento ai nerazzurri. L’affare è poi saltato e si è tinto di giallo per diverse indiscrezioni poi smentite tra cui quella che fosse stato proprio Modric a contattare l’Inter per il passaggio al club di Milano. Ecco i 3 errori che l’Inter secondo noi ha fatto nell’ambito di questa difficile trattativa, errori che poi hanno portato ad una malcelata delusione in casa Inter.

Errore #1: sottovalutare il Real Madrid

L’Inter ha sottovalutato il Real Madrid. Se è vero che era quasi di dominio pubblico l’accordo tra Modric e Florentino Perez con il croato che già un anno prima, dopo la finale di Champions vinta, aveva fatto intendere che avrebbe gradito lasciare il Real e se è vero che il presidente della squadra spagnola aveva onorato un patto simile con Ronaldo, l’Inter doveva capire che una cosa è gestire questa situazione prima dell’addio del portoghese mentre altra cosa è presentarsi in un momento successivo. I nerazzurri dovevano capire che per strappare Modric ai Campioni d’Europa dopo l’addio di Ronaldo sarebbe servito uno sforzo ben superiore a quello fatto dalla Juventus proprio perchè il Real non poteva perdere la faccia e sembrare una società dalla quale tutti volevano scappare, considerato anche l’addio di Zidane.

L’Inter si è invece mossa senza tenerne conto, replicando (o almeno, tentando di farlo) le mosse della Juventus con la differenza che l’operazione dei bianconeri, sebbene non gradita dalla società Real Madrid, non è mai stata forzata. Tanto è vero che la Juventus è stata poi abbastanza intelligente da non affondare il colpo per Marcelo pur sapendo che il giocatore brasiliano avrebbe voluto seguire Ronaldo e che quindi c’era il gradimento al trasferimento ma sapendo anche che senza il gradimento del Real l’operazione sarebbe stata considerata un affronto troppo grande da digerire.

Non capire che il momento Ronaldo e quello Modric fossero due situazioni simili ma nonostante questo molto diverse per la tempistica e cercare di forzare una rottura tra Modric ed il Real è stato un errore non da grande squadra ma da piccola società.

Errore #2: tentativo fatto senza avere i soldi sufficienti

Detto del contesto, l’Inter poteva forse tentare il Real con una super-offerta economica che avrebbe portato Perez a meditare sull’addio di un giocatore che voleva lasciare in cambio di fondi che potevano servire a completare un colpo in stile Real Madrid e far dimenticare parzialmente le due cessioni. Anche qui la Juventus ha giocato bene le sue carte presentandosi si per chiedere il giocatore più famoso del mondo ma mettendo sul piatto più di 100 milioni per ottenerlo. I bianconeri quindi non hanno chiesto Cristiano Ronaldo in saldo ma si sono presentati dal Real con una offerta economica importante, certo al di sotto di quella che è l’importanza economica del calciatore, ma comunque con una offerta importante. Quanti giocatori, del resto, oggi valgono più di 100 milioni ?

La stessa cosa non ha fatto l’Inter che, pare per ragioni di Fair Play Finanziario, voleva acquisire Modric in prestito per soli 15 milioni con diritto (nemmeno l’obbligo!) di riscatto fissato sembra a 35 o 40 milioni. Una operazione senza senso! Come si fa a chiedere in prestito il giocatore appena nominato come migliore del Mondiale e poi per soli 15 milioni non proponendo nemmeno l’obbligo di riscatto (cosa che l’Inter non può fare per il FPF) ma solo il diritto e comunque per una cifra di 50-60 milioni complessivi ? Per quale ragione il Real Madrid avrebbe dovuto prestare Modric, il miglior giocatore del Mondiale, all’Inter senza avere nemmeno la certezza che il prossimo anno, magari per problemi di bilancio, l’Inter avrebbe riscattato il giocatore che sarebbe quindi tornato al Real come era successo – per una cifra analoga, 35 milioni – per Cancelo ? Misteri di casa nerazzurra !

L’Inter avrebbe potuto tentare il Real con una offerta congrua che avrebbe consentito, con i soldi di Ronaldo e qualche milione di fondi propri, di coprire facilmente l’acquisto di un campione alternativo. Così, invece, la cosa è oggettivamente classificabile nel rango dell’offesa nei confronti della squadra di Madrid e non si può non essere d’accordo con le perplessità espresse dalla società spagnola che si chiedeva come può una società non essere in grado di offrire più di 15 milioni per il prestito di un giocatore ma prometterne 20 lordi al giocatore come stipendio ? Ha senso? Ovviamente no!

Si dirà che alla fine la Juventus ha prestato Higuain al Milan e che quindi queste operazioni sono possibili ma non si dimentichi che la Juventus voleva a tutti i costi cedere Higuain mentre il Real Madrid non voleva cedere Modric. Non è un piccolo dettaglio.

Errore #3: le operazioni con la Cina

Sin da subito le cifre dell’affare sono sembrate eccessive per una squadra che è sotto la lente del Fair Play Finanziario, che è sotto settlement agreement con l’UEFA per la sua violazione e che ha limitazioni nel campo degli ingaggi e persino della rosa. Lo stipendio da 10 milioni netti, che significa una ventina lordi con annessi e connessi, sembrava oggettivamente fuori da parametri di una squadra che deve contenere i costi per riportarsi in linea con i dettami delle società sane. Le notizie di stampa aggiungevano carne al fuoco quando citavano come parte dell’accordo anche un periodo di due anni, da aggiungersi ai 4 all’Inter, nella squadra cinese di Suning a parità di salario per un computo complessivo da 6 anni di contratto a 10 milioni netti a stagione.

L’Inter sa benissimo che queste operazioni fatte con squadre con la stessa proprietà non sono viste di buon occhio dall’UEFA che le considera delle distorsioni del mercato, specie quando tali operazioni vengono fatte con il mercato cinese che è stato oggetto di speculazione e viene monitorato sia dal governo cinese che dalla UEFA stessa. L’Inter stessa ha più volte ricevuto avvertimenti da parte dell’UEFA per le operazioni che coinvolgono la controparte cinese tanto da bloccare anche trasferimenti di calciatori in passato.

Una operazione che coinvolgesse in modo così diretto una squadra con la stessa proprietà, per giunta in un mercato monitorato come quello cinese, non poteva che destare sospetti. Come minimo l’UEFA poteva considerare una distorsione del mercato europeo il fatto che un giocatore accettasse un accordo basato sul trasferimento ad un’altra società collegata, oltre ovviamente ai citati problemi di bilancio dell’Inter stessa. Lavorare così è stata una leggerezza.

Non si vuole essere ipocriti e si sa che accordi particolari esistono tra società e calciatori (basti pensare a quelli che hanno portato alla condanna sia di Ronaldo che di Messi per evasione fiscale…) e non ci sottrarremo anche dall’affermare che la stessa operazione Juventus – Ronaldo possa includere vantaggi diversi rispetti ai soli accordi con la società bianconera, ad esempio sponsorizzazioni con altre società del gruppo tipo Ferrari e così via. Tutto legale, ovviamente! Ma operazioni che la UEFA considera comunque borderline.

Ma se l’operazione Ronaldo può essere considerata borderline, la triangolazione Inter – Cina  – Jiangsu Suning sarebbe stata molto più che borderline, sarebbe stato probabilmente qualcosa che la UEFA avrebbe monitorato con una certa attenzione e, magari, impedito senza escludere altre possibili sanzioni.

 

Come succede da qualche anno a questa parte l’Inter non si sta muovendo bene. Il mercato estivo fatto è di una certa importanza e sono arrivati giocatori di un certo valore ma la società continua a promettere ciò che non può mantenere indisponendo tifosi e probabilmente anche l’allenatore. Aveva fatto balenare l’opzione Vidal, una possibilità ben più economica dell’affare Modric, salvo poi perdere il giocatore che è stato acquistato dal Barcellona (quindi non era poi così male…). Le veline nerazzurre hanno cercato di limitare i danni facendo intendere che Vidal fosse stato lasciato al Barcellona per seguire l’obiettivo Modric.

Ma le veline poi non servono a molto se quello che prometti ha le gambe corte, diciamo così. Alla fine non è arrivato nè Vidal (più abbordabile, date le cifre del Barcellona) nè Modric e dell’Inter si continua a dire che si scatena con la fantasia in Estate per poi tornare sulla terra a fine mercato. Quando la cosa diventa ormai una abitudine la società non fa di certo una bella figura…

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