La Lazio fa i conti con gli scontenti. Juventus alla finestra per Milinkovic-Savic

La Lazio non è partita bene in Campionato, facendosi rimontare da un Napoli che non è apparso irresistibile, e potrebbe avere anche qualche mal di pancia interno. Si mormora di due giocatori molto scontenti e che, forse casualmente, non avrebbero reso per come ci si aspettava nella prima uscita: Luis Alberto e soprattutto Milinkovic-Savic. Il secondo era considerato uno dei pezzi pregiati dell’ultima sessione di mercato e probabilmente la Lazio contava di venderlo scatenando magari una asta a suon di milioni. Lotito è rimasto fermo sulla sua posizione e chiedeva 120-150 milioni per il giocatore serbo ma rischia di trovarsi un nuovo caso Felipe Anderson in casa.

Il Mondiale della Serbia è infatti stato deludente e Milinkovic-Savic non ha brillato e questo non ha aiutato a trovare pretendenti disposte a fare follie, neanche quel Real Madrid che – si diceva – avesse bisogno di un acquisto di grido per far dimenticare Cristiano Ronaldo. Lotito, che forse non è quel grande stratega che ritiene di essere, è rimasto con il cerino in mano e forse la mancata vendita del giocatore serbo ha limitato le possibilità della Lazio sul mercato. Un effetto domino che ha lasciato qualche tifoso laziale scontento.

E scontento sembra essere pure Milinkovic-Savic tanto che si vocifera che la Lazio possa rivedere la sua posizione a Gennaio, scendendo a più miti consigli. Per adesso però la società di Lotito fa filtrare che sarebbe pronto un rinnovo per il giocatore serbo, con ritocco sull’ingaggio ma anche clausola rescissoria da – sembra – 150 milioni. Un vero e proprio cartellino del prezzo sul giocatore ma quante saranno le squadre disposte a mettere a disposizione una simile cifra a Gennaio? Probabilmente poche quindi con il rinnovo + clausola la vendita del giocatore slitterebbe probabilmente alla prossima Estate.

Questo però significherebbe un intera nuova stagione da scontento per Savic, certo non ancora un separato in casa ma forse conscio che la mano vada un po’ forzata.